Ravennatoday del 17 febbraio 2016

“Eni è il cuore delle dorsali sulle quali si è costruita l’avventura industriale italiana, da Priolo a Ravenna e Mantova, passando per Porto Torres, Brindisi, Ragusa e Porto Marghera”, si legge in un passaggio della lettera“


Un appello al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per spiegare a un’istituzione super partes le ragioni delle mobilitazioni di questi mesi e il no allo smantellamento della chimica. A rivolgerlo con una lettera sottoscritta dalle oltre 400 Rsu di tutti gli stabilimenti Eni e Saipem, sono i segretari generali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, Emilio Miceli, Angelo Colombini e Paolo Pirani, alla vigilia dalle sciopero di 8 ore in programma venerdì e della manifestazione che attende i lavoratori del gruppo.

“Un distacco progressivo di Eni dal suo paese accentuerebbe il declino dell’Italia sul piano economico, infrastrutturale e industriale”, scrivono i sindacati. E questo per “farci ascoltare e per spiegare le nostre ragioni, perché non consentiremo a nessuno di riscrivere la storia industriale del nostro paese”, di cono ancora i sindacati preoccupati anche della ”prospettiva di vita per decine di migliaia di lavoratori di Eni e delle sue controllate”. Anche perché, continua la lettera, “Eni è il cuore delle dorsali sulle quali si è costruita l’avventura industriale italiana, da Priolo a Ravenna e Mantova, passando per Porto Torres, Brindisi, Ragusa e Porto Marghera e il rischio che Eni veda un’Italia in cui non c’è più, perché oltre la chimica abbandonerebbe anche la raffinazione, diventa sempre più consistente”.

IL PD – “I rappresentanti del Pd dell’Emilia-Romagna – dichiarano i Consiglieri regionali Gianni Bessi e Paolo Calvano, che è anche segretario del Partito Democratico in Emilia-Romagna – sono in prima linea nel chiedere rassicurazioni e politiche di ampio raggio che diano futuro a questo settore. Citiamo il lavoro fatto dall’assessore alle Attività Produttive Palma Costi col presidente Stefano Bonaccini che si sono spesi in prima persona per coinvolgere le vicine Regioni Veneto e Lombardia, in cui insistono i siti di Marghera e Mantova che con Ravenna e Ferrara formano il cosiddetto quadrilatero padano della chimica, per creare azioni sinergiche di rilancio e proposta per il settore.

“Il futuro dell’industria chimica in Italia – proseguono Calvano e Bessi – è motivo di interesse e di apprensione da parte di tutti coloro che hanno a cuore la salvaguardia del lavoro e la continuità dell’attività di ricerca a fini produttivi ed industriali: ad entrambi questi fattori non vogliamo rinunciare. Sosteniamo quindi la battaglia dei lavoratori e ribadiamo che ciò che il Pd ha fatto a tutti i livelli istituzionali per essere al loro fianco, continuerà ancora a farlo con impegno e risolutezza. Chiediamo che la cessione di Versalis da parte di Eni, sul cui merito abbiamo anche ipotizzato il coinvolgimento di Cassa Depositi e Prestiti, sia accompagnata da investimenti sui siti produttivi e sia supportata da un piano industriale credibile che rafforzi e non renda incerto lo sviluppo del settore e la vita delle migliaia di famiglie che, a Ravenna e Ferrara ma anche nel resto d’Italia, dipendono da esso”.