«Fa piacere che l’Ad di Eni Claudio Descalzi abbia spiegato in un incontro a Parigi che la strategia del cane a sei zampe è quella di coniugare solidità finanziaria e sostenibilità sociale e ambientale. Un approccio che pare cucito su misura per l’Italia, dove esiste un patrimonio fatto di tantissime persone impiegate nel settore energetico che hanno la volontà di utilizzare le proprie competenze, di riconosciuta eccellenza mondiale, nell’attività di estrazione. Che hanno voglia, anzi hanno bisogno di lavorare e si aspettano il rilancio degli investimenti». Il consigliere Pd alla Regione Emilia-Romagna, Gianni Bessi, così commenta le dichiarazioni del numero uno di Eni, riprendendo uno fra i tanti temi che l’esito del referendum del 17 aprile sulle estrazioni in mare ha lasciato sul tavolo. «Anche perché, lo confermo, io sto con i lavoratori».

A parere di Bessi il percorso indicato da Descalzi è corretto: serve un mix energetico gas-rinnovabili che permetta di avere una transizione verso il solo utilizzo di ‘energie pulite’ che allo stesso tempo non impoverisca i settori e i territori. «E l’Adriatico sarebbe la palestra perfetta per sperimentare questo percorso che dovrebbe essere costruito sullo sfruttamento del gas naturale mentre si sviluppano le tecnologie di utilizzo delle rinnovabili e si prepara un diverso e moderno utilizzo delle piattaforme», chiosa Bessi.

In questo scenario, però, Governo ed Eni devono giocare un ruolo decisivo verso una transizione virtuosa verso le rinnovabili, «anche perché bisogna sconfiggere il vero nemico: il carbone. È un processo che deve basarsi sull’utilizzo di quella che è la fonte fossile più ‘pulita’, cioè il gas italiano a km-zero, per difendere i posti di lavoro e nel medesimo tempo formare le professionalità di domani.  Lo strumento c’è: il Piano industriale 4.0. I nostri tecnici che lavorano nel settore energetico scoprono giacimenti in tutto il mondo e ci lavorano per estrarre il gas, permettendo ai Paesi dove i giacimenti si trovano di beneficiarne economicamente. Vorrei solo che questo accadesse anche in Italia, soprattutto per i nostri lavoratori».

 

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(AGI) – Roma, 30 set. – “Fa piacere che l’Ad di Eni, Claudio Descalzi, abbia spiegato in un incontro a Parigi che la strategia del cane a sei zampe e’ quella di coniugare solidita’

finanziaria e sostenibilita’ sociale e ambientale. Un approccio che pare cucito su misura per l’Italia, dove esiste un patrimonio fatto di tantissime persone impiegate nel settore energetico che hanno la volonta’ di utilizzare le proprie competenze, di riconosciuta eccellenza mondiale, nell’attivita’ di estrazione. Che hanno voglia, anzi hanno bisogno di lavorare e si aspettano il rilancio degli investimenti”. Il consigliere Pd alla Regione Emilia-Romagna, Gianni Bessi, commenta cosi’ le dichiarazioni del numero uno di Eni. A parere di Bessi il percorso indicato da Descalzi e’ corretto: “Serve un mix energetico gas-rinnovabili che permetta di avere una transizione verso il solo utilizzo di ‘energie pulite’ che allo stesso tempo non impoverisca i settori e i territori. E l’Adriatico sarebbe la palestra perfetta per sperimentare questo percorso che dovrebbe essere costruito sullo sfruttamento del gas naturale mentre si sviluppano le tecnologie di utilizzo delle rinnovabili e si prepara un diverso e moderno utilizzo delle piattaforme”, spiega Bessi.

In questo scenario, pero’, Governo ed Eni devono giocare un ruolo decisivo verso una transizione virtuosa alle rinnovabili, “anche perche’ bisogna sconfiggere il vero nemico: il carbone. E’ un processo che deve basarsi sull’utilizzo di quella che e’ la fonte fossile piu’ ‘pulita’, cioe’ il gas italiano a km-zero, per difendere i posti di lavoro e nel medesimo tempo formare le professionalita’ di domani. Lo strumento c’e’: il Piano industriale 4.0. I nostri tecnici che lavorano nel settore energetico scoprono giacimenti in tutto il mondo e ci lavorano per estrarre il gas, permettendo ai Paesi dove i giacimenti si trovano di beneficiarne economicamente. Vorrei solo che questo accadesse anche in Italia, soprattutto per i nostri lavoratori”, conclude Bessi. (AGI)