Martedì 8 maggio, la Direzione della CNA di Ravenna ha incontrato i Consiglieri della Regione Emilia-Romagna Mirco Bagnari, Gianni Bessi e Manuela Rontini per un confronto in merito al documento “CNA Emilia Romagna:

Dopo il saluto e l’introduzione del vicepresidente della CNA, Mauro Gasperoni, il direttore della CNA, Massimo Mazzavillani – confermando il ruolo della CNA come facilitatore nelle relazioni tra mondo economico e decisore pubblico – ha illustrato i contenuti del Patto, portando a sintesi le esigenze delle imprese in un’ottica di posizionamento costruttivo, teso a creare un ambiente favorevole allo sviluppo equilibrato e diffuso dell’imprenditoria nella nostra provincia e nella nostra regione.
“Centrale – ha affermato – è la convinzione che un contesto positivo non possa prescindere da azioni concrete, essenziali per creare condizioni di concorrenza paritaria per l’artigianato e le piccole e medie imprese e migliorare il contesto giuridico e amministrativo nel quale operano. Abbiamo voluto affiancare, pertanto, le cosiddette “fatiche quotidiane” dell’imprenditore: burocrazia, fiscalità, credito, legalità, appalti pubblici, infrastrutture, quelli che riteniamo siano i driver necessari per la crescita dell’impresa: formazione, innovazione, internazionalizzazione, investimenti”.
Mazzavillani si è soffermato soprattutto su burocrazia, credito, infrastrutture e legalità.
“In merito agli adempimenti burocratici a carico delle imprese – ha sottolineato -, la costituzione di un Tavolo di coordinamento tecnico permanente a livello regionale ha consentito di accelerare la ricognizione dei problemi e l’individuazione di soluzioni condivise. Importante al riguardo la realizzazione di un “Libro Bianco” da scrivere insieme per abbattere definitivamente i lacci della burocrazia”.
“Per il credito – ha aggiunto – occorrono strumenti specifici per accrescere la cultura finanziaria e per favorire la ricerca delle migliori soluzioni per lo sviluppo e gli investimenti delle micro, piccole e medie imprese. Importante introdurre la Legge Bassanini anche in Emilia-Romagna per agevolare l’accesso al credito delle imprese favorendo una sana triangolazione Banche/Associazioni/Aziende”.
“Le infrastrutture materiali e immateriali – ha continuato – sono viste sempre più come elemento di competitività dei territori. L’E55 resta una priorità per il territorio ravennate e romagnolo come intervento minimo da Ravenna alla Ferrara Mare. Pur apprezzando le risorse destinate alla manutenzione e al potenziamento della rete viaria esistente, questa non è sufficiente per sostenere una adeguata e sicura circolazione delle persone e delle merci. Grande apprezzamento per i risultati raggiunti a favore dell’hub portuale ravennate”.
“Bene – ha concluso – il Testo Unico per la Legalità dove la Regione ha messo in campo un percorso positivo e condivisibile con un ventaglio di azioni ampio e articolato per combattere la criminalità organizzata e la sua aggressione al nostro tessuto economico. Chiediamo però maggiore attenzione al fenomeno dell’abusivismo, affiancando alle iniziative già in essere contro l’abusivismo commerciale, altre campagne che riguardano la sfera dei servizi alla comunità e al trasporto persone. In tema di appalti pubblici, va evitata la pratica del massimo ribasso e vanno implementati sistemi di controllo in grado di verificare la coerenza dell’operato delle stazioni appaltanti non solo in fase di gara, ma durante tutta la gestione dell’appalto”.

Manuela Rontini ha aperto il dibattito specificando innanzitutto il ruolo dei consiglieri regionali che deve essere quello di megafono delle opportunità per le imprese sui territori, aiutandole a trasformare in progetti gli oltre 2,5 miliardi di Fondi europei concessi dalla Regione.
“Al riguardo – ha aggiunto – fondamentale è stato il Patto per il Lavoro che ha chiamato a confrontarsi tutti i soggetti economici, sociali e istituzionali in un gioco di squadra che ha portato a risultati concreti. Fondamentale, ad esempio, per la semplificazione, la nuova Legge Urbanistica. Nei prossimi tre anni, infatti, i Comuni dovranno approvare il nuovo PUG (Piano Urbanistico Generale) che semplificherà gli strumenti urbanistici locali. Sono stati previsti, inoltre, 30 milioni di euro per la rigenerazione urbana, una vera boccata di ossigeno per risolvere almeno in parte la grave crisi che ha colpito l’edilizia negli ultimi anni”.

“Il metodo di lavoro condiviso attraverso il Patto per il Lavoro – ha ribadito Gianni Bessi – ha creato sicuramente le condizioni per il raggiungimento di risultati importanti come i finanziamenti concessi per la realizzazione dell’Hub portuale di Ravenna e, in questa direzione, va anche la richiesta di maggior autonomia avanzata recentemente al Governo dai Presidenti delle Regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto”.
Lotta per la legalità, pari opportunità che vanno incentivate, riforma del credito e una seria riflessione sul concetto di rappresentanza dove Bessi ha invitato la dirigenza CNA a intensificare ulteriormente la relazione con gli Amministratori per offrire una visione comune in una prospettiva futura. Un invito anche a combattere alcune resistenze che spesso compromettono la realizzazione di opere strategiche per il territorio”.

Per Mirco Bagnari essenziale è la condivisione di un metodo attraverso la creazione di Tavoli di lavoro congiunti che devono diventare strutturali per far funzionare meglio le Istituzioni. Un esempio valido è stato l’accoglimento della richiesta di reintroduzione della Bassanini e un forte orientamento allo snellimento della burocrazia.
Bagnari ha, inoltre, fatto chiarezza sulla richiesta di maggior autonomia per la Regione affermando che “non è la richiesta per la creazione di una nuova Regione autonoma, anzi!, ma per la definizione di margini più ampi allo scopo di sperimentare nuovi obiettivi innovativi”.
Determinante il tema degli appalti che deve vedere coinvolte anche le piccole imprese, quello delle infrastrutture dove “abbiamo bisogno che il sistema integrato dei trasporti gomma/ferro funzioni veramente e quello della formazione continua per la riconversione delle competenze delle risorse umane”.
“Fondamentale – ha ribadito – il tema dell’innovazione attraverso la creazione di Hub Dati 4.0. Abbiamo, infatti, un potenziale di dati enorme proveniente da fonti diverse che devono essere messe in condizione di dialogare affinché si realizzino concretamente le basi per una società 4.0”.
“Non ultimo – ha concluso – il tema delle riforme istituzionali. Dopo la riforma monca delle Province che sono state svuotate di risorse e dove la Regione ha fatto la sua parte prendendosi carico di molte funzioni,

Un po’ di Rassegna stampa..

Clicca qui per leggere l’articolo pubblicato dal Corriere Romagna del 10 maggio 2018

Clicca qui per leggere l’articolo pubblicato da Sette Sere del 18 maggio 2018