Pubblicato su StartMagazine.it il 2 maggio 2019

di Alessandro Sperandio

 

Che cosa c’è e che cosa non c’è nel decreto Crescita in materia energetica. Il caso Trivelle e il commento di Bessi

Nulla di fatto sullo sblocca trivelle a lungo invocato dagli stakeholder di settore ma anche dalla politica locale – come il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale – per inserire la norma all’interno del Decreto Crescita (dopo l’identico risultato nel provvedimento Sblocca Cantieri).

A quanto pare la moratoria proseguirà, nonostante molti osservatori hanno chiesto all’esecutivo un segnale per non far annegare un comparto fondamentale in termini di Pil nazionale. Per ora sono sospesi fra i 350 e i 400 milioni di euro nella sola provincia romagnola di Ravenna (uno dei poli più importanti in Italia). E sul distretto dell’energia del centro-settentrionale, che fa capo al capoluogo bizantino, sono circa 1.000 i posti di lavoro che si volatilizzano. Ma potrebbe andare peggio.

NEL DECRETO CRESCITA NESSUNA NORMA SULLE TRIVELLE

Il testo bollinato del Decreto Crescita fa parlare di sé, nel settore energia, solo per quanto riguarda le modifiche alla disciplina degli incentivi per gli interventi di efficienza energetica e rischio sismico, per i contributi ai comuni per gli interventi di efficientamento energetico e sviluppo territoriale sostenibile e gli stanziamenti per interventi dedicati a ricerca e sviluppo di innovazioni tecnologiche nel settore delle energie pulite. Stop.

BESSI: E LO ‘SBLOCCA’ BLOCCA TRIVELLE DOVE STA?

“E lo ‘sblocca’ blocca trivelle introdotto dal DL semplificazioni annunciato dalla #legaromagna dove sta?”, ha infatti twittato Gianni Bessi autore di “Gas naturale-l’energia di domani” e consigliere Regione Emilia Romagna.

UN ITER LUNGO QUASI SEI MESI

Ma come si è arrivati al blocco delle perforazioni Oil&gas in Italia? Le prime avvisaglie della moratoria del blocca trivelle a firma del sottosegretario del Mise Davide Crippa emersero durante la legge di bilancio 2019, a dicembre 2018. A gennaio il “pericolo” si concretizzò con l’inserimento dell’emendamento ‘blocca trivelle’ nel DL Semplificazioni. Da quel momento in poi cominciò una mobilitazione di settore, avviata con il contributo determinante dello stesso Bessi che diede avvio a una sorta di protesta dei “caschi gialli”, simbolo dei lavoratori del settore.

Il 5 febbraio al Comune di Ravenna il Sindaco de Pascale riunì le forze economiche e sociali che firmano insieme un documento per la transizione energetica e per far ritirare l’emendamento, inviato al Presidente Giuseppe Conte, e ai vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini.

Si arriva al 9 febbraio con la grande manifestazione dei Sindacati a Roma in cui una parte del corteo è composto da migliaia di ‘caschi gialli’ a cui aderisce anche Confindustria per protestare contro la moratoria dell’energia nazionale.

Subito dopo il Parlamento dà il via libera al blocca Trivelle e malgrado gli appelli e una nuova manifestazione delle parti sociali il 16 marzo in piazza del Popolo a Ravenna, la situazione non si sblocca.

Ciò malgrado durante l’OMC 2019 a Ravenna del 27 marzo, la grande fiera del settore offshore del mediterraneo, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti (Lega), prende l’impegno a rivedere la norma subito smentito durane la giornata di chiusura dal sottosegretario Crippa che ribadisce il no a marce indietro.

IL COMMENTO DI BESSI

“La maggioranza Salvini Di Maio ha creato il problema, Salvini-Di Maio che fanno?”, commenta Bessi con Start Magazine.