Presentazione del piano degli investimenti del Gruppo Marcegaglia destinati allo stabilimento di Ravenna

venerdì 21 giugno alle ore 11 presso la Sala del Consiglio comunale del Municipio in Piazza del Popolo n. 1 – Ravenna

Interverranno Antonio ed Emma Marcegaglia, presidente e vice presidente del Gruppo Marcegaglia e l’amministratore delegato per l’Italia del gruppo energetico Engie, Olivier Jacquier

Pubblicato su Ravennanotizie.it il 21 giugno 2019

 

Ammonta a 600 milioni di euro il totale degli investimenti che il Gruppo Marcegaglia svilupperà nei prossimi anni; di questi il 40%, ben 250 milioni sono  focalizzati sul sito produttivo di Ravenna, 150 dei quali sono già stati lanciati e andranno a costituire il terzo step di sviluppo del polo produttivo ravennate, con innovazioni sul fronte energetico, della logistica e della produzione tout court, con un’occhio alla sicurezza dei lavoratori.

Le novità sono state presentate questa mattina nella sala consiliare del Municipio di Ravenna, dalla viva voce di Emma Marcegaglia e del fratello Antonio, amministratori delegati del Gruppo, accompagnati dal direttore dello stabilimento ravennate, Aldo Fiorini. Nutritissima la platea di ospiti, tra i quali spiccavano il presidente di autorità portuale Daniele Rossi, i vertici di Confindustria e del mondo sindacale.

L’evento è stato anche l’occasione per ricordare un passaggio importante per l’intero Gruppo, che a Ravenna concentra un importantissimo settore produttivo acquisito nel 1985 dal padre Steno: nel 2019 ricorre infatti il 60° anniversario dalla fondazione dell’azienda.

Entrando nello specifico degli investimenti ravennati, questi si articolano su 3 anni e saranno presumibilmente pronti entro la fine del 2021.

PRODUZIONE

– il primo ambito su cui si concentreranno gli investimenti sarà l’impianto di laminazione, che verrà rinnovato con la creazione di un quarto impianto reversibile, dotato delle più sofisticate tecnologie attualmente disponibili sul mercato, ad alto livello di automazione, con lo scopo di ridurre lo spessore dei coil fino a 0.23 mm, andando così a servire mercati di nicchia ma molto esigenti. Parola d’ordine del Gruppo è infatti la diversificazione del prodotto, per non restare eccessivamente dipendenti da alcun singolo cliente. La capacità produttiva del sito in questo tipo di prodotti arriverà così ad accrescersi di circa 550mila tonnellate all’anno, con un aumento del 30% della capacità di laminazione.

– Più produzione implica maggiori necessità di stoccaggio e dunque nuovi capannoni, che sono attualmente in fase di progettazione. Saranno realizzati nuovi capannoni di immagazzinaggio per le merci finite, dotati di carriponte automatizzati per la consegna dei prodotti imballati sulla banchina portuale. Si parla di 16mila metri quadrati di superficie coperta.

– Progetto Master Model: ha lo scopo di interconnettere tutte le linee di produzione in modo che la linea a valle conosca in anticipo le caratteristiche meccaniche del prodotto in ingresso e possa regolarsi in automatico per ottenere la miglior qualità alla massima velocità. La linea di zincatura riceverà in ingresso le caratteristiche meccaniche del coil e il “forno intelligente” si autoregolerà di conseguenza.

– Progetto Supply chain: Riguarda lo sviluppo e l’implementazione di un software che gestirà l’ordine del cliente fin dall’acquisto della materia prima. Tutti gli stabilimenti Marcegaglia saranno interconnessi tra loro, creando una rete di informazioni che permetterà di impostare il ciclo produttivo più efficiente, utilizzando la materia prima ideale nel tempo richiesto dal cliente.

AMBIENTE ED ENERGIA

Una parte degli investimenti verrà poi concentrata sulla realizzazione di un impianto di cogenerazione per l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia. Questo nuovo impianto andrà in sostituzione di tre generatori di vapore esistenti di vecchia generazione e porterà alla contestuale riduzione di prelievo dalla rete elettrica nazionale e delle emissioni ambientali. Sarà realizzato in partnership con Engi ed è stato presentato da Carlo Perrone, top manager di Engie Italia. Avrà una potenza installata di 30 mw, qualificata CAR (cogenerazione ad alto rendimento) e garantirà il 67% del fabbisogno elettrico dello stabilimento, mentre il 100% della potenza termica autoprodotta sarà anche autoconsumata dallo stabilimento.

Fornirà dunque larga parte del fabbisogno energetico dello stabilimento, con 3 motori alimentati a gas naturale e un funzionamento continuo su tutto l’anno in grado di sviluppare una potenza elettrica totale di 30 mw e termica totale di 24 mw.

Perrone ha posto l’accento anche sulla riduzione delle emissioni a livello locale e globale, calcolate in un abbassamento del 60% dei nitriti (da 179,7 attuali a 72,4 col nuovo impianto) e del 31% di CO2 (dai 155,6 attuali a106,9 del nuovo impianto).

SICUREZZA

Un ulteriore investimento verrà fatto sul fronte della sicurezza con il progetto ICOY (I Care Of You), descritto come un innovativo sistema per identificare la presenza di un operatore in area di pericolo. Il sistema dovrebbe individuare il lavoratore che entra a contatto con potenziali pericoli all’interno del sito produttivo e avvertirlo di conseguenza. L’utilizzo di tecnologie altamente sofisticate come l’intelligenza artificiale (ai) e il deep learning (dl) consentiranno di creare soluzioni per il tema della sicurezza sul lavoro. Icoy è stato progettato dalla ravenante Itway.

Questo il grafico degli investimenti del Gruppo Marcegaglia, con particolare riferimento alle fasi di sviluppo del sito ravennate, dal 2000, quando comincia il vero e propio ammodernamento ad oggi, che si entra nella terza fase.

“Il Gruppo Marcegaglia è uno dei principali gruppi italiani che già da tempo rappresenta una delle grandi eccellenze dell’area industriale e portuale della nostra città – ha sottolineato il sindaco Michele de Pascale in apertura dell’incontro -. La comunità di Ravenna è molto riconoscente al Gruppo Marcegaglia per l’attenzione che sta dimostrando al nostro territorio. Stiamo lavorando perché i nostri strumenti urbanistici e le procedure autorizzative siano sempre più veloci e in grado di tenere il passo con gli investimenti delle imprese del nostro territorio. Chi vuole investire a Ravenna deve sapere di poterlo fare. La scelta di Marcegaglia di voler presentare il piano investimenti nella Residenza comunale è un gesto di vicinanza alla città e alle sue istituzioni che ci ha reso molto orgogliosi”.

“Il Gruppo Marcegaglia non sarebbe quello che è senza lo stabilimento di Ravenna – ha dichiarato l’AD Antonio Marcegaglia -, abbiamo convogliato qui, nel tempo, circa 1 miliardo di euro di investimenti, in modo costante. Ogni anno su Ravenna investiamo dai 15 ai 20 milioni di euro, c’è un valido team, del quale abbiamo fiducia. All’inizio è stata un’operazione impegnativa sia dal punto di vista finanziario che gestionale. Nel 1985 quando nostro padre decise di rilevare il sito ravennate era quasi fallito, ma papà non ebbe dubbi. Lo stabilimento è in posizione logistica importante, sul mare, aperto al mondo. Al di là di singoli episodi abbiamo trovato in questa città un’attenzione vera e genuina alle iniziative industriali serie e sostenibili come la nostra, oltre ad un attivismo e dedizione al lavoro dei dipendenti e dei rappresentanti sindacali, che accanto al management forte, ha portato al buon sviluppo del sito.

Sui lavori di escavo del fondale del porto, Emma Marcegaglia ha dichiarato che li si attende fortemente perchè porteranno ad aumentare il pescaggio delle navi in ingresso e in uscita dalla banchina, ma che gli investimenti sul sito ravennate non dipendono da questi, tant’è vero che sono già iniziati. “Noi importiamo acciaio da tutto il mondo, dunque avere navi più grandi che attraccano alla nostra banchina è un elemento di maggior efficenza e competitività”. Sul piano della politica nazionale la Presidente ha precisato che, visto il mercato di Marcegaglia “non c’è un rapporto diretto con lo stato come cliente, ma risentiamo della situazione generale dell’economia italiana. L’Italia ha una crescita zero, quello che servirebbe per il futuro da parte della politica italiana sarebbe una politica più centrata sull’industria e sulla competitività. Le richieste che fa Confindustria di maggior riduzione del costo del lavoro tutto a vantaggio del lavoratore, di maggior attenzione agli investimenti in infrastrutture sono cose che aiuterebbero il livello di competitività anche di un’azienda come la nostra”.