Gianni Bessi: “Dante è la nostra identità, istituiamo la sua giornata”

 

In vista del settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri, che cadrà nel 2021, anche la Regione Emilia-Romagna sostiene la mobilitazione, nata sulle pagine del “Corriere della Sera”, per dedicare una giornata internazionale al padre della lingua italiana.

In una risoluzione il consigliere ravennate Gianni Bessi impegna la Giunta: “ad attivarsi presso il Governo ed il Parlamento affinché si istituisca, tramite percorsi legislativi e normativi, anche formalmente la giornata del Dantedì (sulla base di altre giornate nazionali), in modo da affiancare e sostenere la mobilitazione di media, enti, istituzioni, società culturali e studiosi, con l’obiettivo di dare a tale iniziativa un carattere internazionale, come merita la figura del Sommo Poeta celebre in tutto il mondo”.

Il dem sottolinea: “sull’onda dell’entusiasmo culturale per tale proposta si sono già cominciate a fare alcune ipotesi di date significative nell’arco dell’anno scolastico per poter promuovere l’iniziativa in primo luogo nelle scuole (tra le ipotesi ci sono il 25 marzo, l’8 aprile, il 13 aprile ed altre date). Hanno immediatamente aderito anche il sindaco di Ravenna insieme al Comitato per i 700 anni dalla morte e anche la Società Dante Alighieri. Credo che questo sia un modo per celebrare al meglio la nostra identità e per celebrare al meglio l’illustre figura che rappresenta il simbolo della cultura italiana nel mondo”.

Clicca qui per leggere l’articolo pubblicato dal Corriere Romagna del 26 giugno 2019

Qui il testo della Risoluzione presentata

 

Rassegna stampa

IL settimo centenario di Dante Alighieri entra nel programma di governo – Pubblicato su Ravennaedintorini il 979/2019

Il premier Giuseppe Conte ha citato l’appuntamento del 2021 come fondamentale per valorizzare la lingua e la cultura italiana nel mondo. Un altro annuncio preoccupa però la città: lo stop alle trivelle
Un applauso convinto a Dante Alighieri il cui settimo centenario della morte, che cade nel 2021, entra nel programma di governo. Giuseppe Conte nel suo discorso alla Camera con il quale questa mattina ha chiesto la fiducia per il nuovo esecutivo Pd-Movimento 5 Stelle -Leu ha citato proprio questo anniversario come uno degli appuntamenti simbolo per le politiche culturali. Non è stata citata direttamente Ravenna ma l’accenno di Conte cade a fagiolo nel momento in cui partono le iniziative legate al settembre dantesco e si comincia a pensare concretamente all’appuntamento.

«Anche sul terreno culturale – ha detto Conte verso la fine del suo discorso – dovremo promuovere l’Italia e il nostro brand, anche culturale, nel mondo. Valorizzando attraverso gli istituti di cultura lo studio e la diffusione della lingua italiana e se mi permettete preparandoci in questo modo nel modo migliore a celebrare il settimo centenario della morte di Dante Alighieri nel 2021». Un applauso dei deputati ha sottolineato il nome del padre della lingua italiana.

Elsa Signorino, assessora alla Cultura del Comune di Ravenna, plaude alle parole di Conte a nome del Comune. «Esprimiamo il nostro plauso al presidente del Consiglio Giuseppe Conte che nel suo discorso alla Camera dei Deputati ha citato il settimo centenario della morte di Dante Alighieri come occasione imperdibile per l’Italia, sottolineando l’importanza di preparaci a celebrarlo nel miglior modo possibile. Come ha dimostrato ampiamente il partecipatissimo 698° Annuale di Dante, celebrato ieri, con la presenza di numerosi sindaci e amministratori provenienti da tutta Italia e di tantissimi cittadini, Ravenna è pronta a essere protagonista del settimo centenario con un programma di eventi di respiro internazionale di assoluto prestigio. Ringraziamo anche il ministro Dario Franceschini al quale va il grande merito di aver promosso l’approvazione della legge sulle celebrazioni e di aver da sempre sostenuto con forza la fondamentale importanza di questo passaggio storico per l’Italia nel mondo».

Più preoccupazione ha destato nel Pd locale l’intenzione annunciata da Conte di bloccare le estrazioni di gas in Italia. «Siamo determinati a introdurre una normativa che non consenta più il rilascio di nuove concessioni di trivellazione per l’estrazione di idrocarburi», ha detto il presidente del Consiglio. Jacopo Morrone (segretario della Lega Nord) attacca: «Ora il Pd regionale seguirà Conte su questa strada?». Da ricordare a tal proposito che Ravenna è una delle capitali italiane dell’offshore e il blocco delle estrazioni preoccupa non poco imprese e – di riflesso – politici. Non si fa infatti attendere la replica del consigliere regionale del Partito Democratico, il ravennate Gianni Bessi: «Non cambio idea sul fatto che il gas naturale resti l’energia fondamentale per la transizione energetica. Ritengo che invece di pronunciare dei no che sono sostenuti da pregiudizi, sarebbe il caso di modificare il metodo con cui ci affrontano le scelte strategiche del nostro Paese. Non servono slogan ma un nuovo modo di affrontare le cose, che poi è quello su cui l’Italia in passato ha basato la propria crescita economica, che preveda la volontà e l’apertura della politica verso le parti sociali, le imprese». Bessi aggiunge però che «va riconosciuto che Giuseppe Conte ha parzialmente corretto il tiro dicendo che sulla partita energetica ascolterà le parti, senza pregiudizio alcuno. È quello che secondo andrebbe fatto, perché non ci possiamo permettere, in un momento in cui la nostra economia è in recessione, di affossare uno dei settori di punta del nostro Paese».