Sanità: “Incentivi a medici che scelgono di esercitare in montagna o in zone periferiche”

Articolata risoluzione Pd per potenziare la sanità in montagna e nelle zone periferiche attraverso specifici incentivi ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta

Il Consigliere regionale Gianni Bessi (PD) ha firmato una Risoluzione che mira a creare dei meccanismi incentivanti e le migliori soluzioni organizzative e dotazioni di strumentazioni al fine di supportare al meglio i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta che scelgono di operare nelle aree montane o in quelle più periferiche”. Nel predisporre questi meccanismi si parte dalla consapevolezza che, mai come ora con l’emergenza Covid, sono assolutamente necessari programmi e progetti che riservino un ruolo centrale della domiciliarità, rimettendo in primo piano i servizi sociosanitari dei distretti e il ruolo dei sanitari sul territorio, quindi, “proprio le figure dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, supportati da adeguate tecnologie e altri servizi sociosanitari, possono fare la differenza nella risposta capillare e territoriale ai bisogni sanitari dei cittadini delle aree più disagiate e lontane dai centri urbani quali le aree montane e le aree periferiche”. Anche prima dell’emergenza Covid, la Regione era consapevole delle crescenti difficoltà in determinate aree del territorio, causate soprattutto dall’imbuto formativo delle specializzazioni creatosi negli ultimi anni. Nonostante  non rientri nella disponibilità delle regioni l’incremento delle risorse economiche per i trattamenti economici dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di libera scelta, si può operare attraverso il trattamento economico accessorio, dal momento che “l’attuale accordo collettivo nazionale prevede delle forme di incentivazione economica molto contenute a favore dei medici che aprono studi in zone disagiate e disagiatissime”. Oltre alla proposta di incentivi, la risoluzione impegna la Giunta “ad aumentare le borse di studio e il loro finanziamento strutturale con adeguate risorse e stanziamenti per azzerare l’imbuto formativo che ha ridotto le possibilità di specializzarsi ai laureati in medicina, con una forte attenzione alle specialistiche in medicina generale e pediatria”. In via generale, infine, la sollecitazione per metter in campo, sia nel Patto per il clima che nel Programma per la montagna, “ogni utile azione volta a rafforzare la presenza del personale sanitario per assicurare gli adeguati servizi sanitari nelle aree montane e nelle aree più periferiche tramite il rafforzamento della rete delle Case della Salute, degli Ospedali di Comunità, della medicina di base e della telemedicina, oltre alle strutture Ospedaliere”.”

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