Il Consigliere regionale Gianni Bessi (PD) ha firmato una Interrogazione a risposta scritta circa la valorizzazione del Porto di Ravenna, con particolare riferimento al Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica.

Di seguito il comunicato stampa

In arrivo Piano Nazionale della Portualità. Rontini, Bagnari, Bessi: “Preservare le potenzialità del porto di Ravenna”

“Il Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica, che verrà a breve approvato dal Governo, potrebbe portare all’accorpamento di alcuni dei principali porti italiani. Cosa pensa la Giunta Regionale di un possibile accorpamento tra il porto di Ravenna e quello di Ancona? Eventualmente cosa si intende fare per salvaguardare le prospettive del porto di Ravenna, come infrastruttura qualificante per l’Emilia-Romagna?”. A chiederlo, attraverso un’interrogazione rivolta alla Giunta regionale, sono i consiglieri regionali PD Manuela Rontini, prima firmataria, Gianni Bessi e Mirco Bagnari.

“Il Piano Strategico è atteso da anni – sottolineano i consiglieri ravennati – ed è uno strumento molto importante attraverso il quale si potranno finalmente porre le condizioni per aiutare il sistema Italia a rafforzare i legami con le reti di trasporto dell’Unione Europea e per favorire il recupero dei traffici commerciali tra Europa e Oriente. Le ipotesi di accorpamento tra diversi porti, tuttavia, devono essere vagliate con attenzione”.

“Un eventuale accorpamento tra Ravenna e Ancona, di cui si parla insistentemente sui giornali, desta vari interrogativi: Ravenna – si legge nell’interrogazione – con le sue 10 milioni di tonnellate di rinfuse solide contro le 600 mila di Ancona, con 2,5 milioni di container rispetto ad 1milione del capoluogo marchigiano, si caratterizza come porto industriale a supporto della movimentazione delle merci di tutta la pianura padana ed oltre. Ancona, per contro, con i suoi 1,2 milioni di passeggeri rispetto ai 100 mila di Ravenna è un’eccellenza italiana del trasporto delle persone”.

“Se l’ipotesi dell’accorpamento dovesse verificarsi – concludono i consiglieri – quali azioni verranno intraprese per preservare le potenzialità operative e di crescita che il porto di Ravenna possiede in virtù, anche, della specificità del tessuto economico ed imprenditoriale della città, della regione e dell’intero bacino padano”?

Da ufficio stampa Regione Emilia-Romagna Giovedì 16 Luglio 2015

Porto di Ravenna, Rontini-Bessi-Bagnari (PD): “Preservare potenzialità operative e di crescita”

I tre consiglieri in una interrogazione alla Giunta sull’ipotesi di un accorpamento con Ancona: “Differenze tra i due porti palesemente note, positiva l’intenzione della Regione sui lavori di potenziamento”

La Regione Emilia-Romagna dovrebbe chiarire “quali azioni intenda svolgere per preservare le potenzialità operative e di crescita che il porto di Ravenna possiede in virtù anche della specificità del tessuto economico ed imprenditoriale della città e della regione”, dal momento che “pur non essendo riportato ufficialmente nel Piano strategico nazionale della portualità e della logistica, circola con crescente insistenza sulla stampa locale l’ipotesi di accorpamento delle autorità portuali dei principali porti italiani”. A chiederlo sono Manuela Rontini, Gianni Bessi e Mirco Bagnari (PD) in una interrogazione alla Giunta regionale in cui sottolineano che, secondo la stampa, “la proposta di riordino raffigura la nascita di 13 nuove Autorità portuali di sistema, tra le quali anche una unione di Ravenna e Ancona”. Secondo i consiglieri, però, “le differenze, sia dimensionali che tipologiche, tra il porto di Ravenna e quello di Ancona sono palesemente note: Ravenna si caratterizza come porto industriale a supporto della movimentazione merci di tutta la pianura padana e oltre, Ancona per contro è un’eccellenza italiana del trasporto delle persone”. I consiglieri in ogni caso valutano positivamente sia “la ferma intenzione di questa amministrazione regionale di mettere i lavori di ripristino delle funzionalità e di potenziamento del porto di Ravenna al centro del programma di investimenti delle opere pubbliche” sia, concludono, “la progettazione definitiva presso il Cipe di una serie di progetti per il rilancio del Porto di Ravenna: lo stesso Governo ha confermato le proprie risorse con le quali comparteciperà alle spese necessarie”.

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