“La proposta UE che intende rivedere il regolamento che tutela i vini DOP e IGP è da rigettare inequivocabilmente. La riforma toglierebbe dall’albo dei vini protetti tantissimi vini identitari della nostra Regione, con un enorme danno per i nostri produttori e il nostro territorio”. Ad affermarlo, a margine del convegno “Nuove prospettive e normative della viticoltura italiana” organizzato da Confagricoltura Ravenna e tenutosi il 26 novembre a Faenza, è il consigliere regionale PD Gianni Bessi, componente della Commissione regionale Politiche economiche.

“La UE intende smettere di tutelare quei vini che non prendono il nome da una località precisa ma dal nome del vitigno. In questo modo il Prosecco, che ha nel nome un riferimento al comune omonimo, rimarrebbe protetto, mentre tantissimi altri vini no. E’ il caso del Sangiovese, che non è di per sé una denominazione territoriale, ma che viene prodotto esclusivamente in una determinata zona dell’Italia. Se non fosse più un vino protetto – sottolinea Bessi – potrebbe essere prodotto e commercializzato ovunque, anche in Spagna o negli USA”.

“Bene hanno fatto l’europarlamentare Paolo De Castro e l’assessore regionale Simona Caselli ad esprimere la propria contrarietà a questa riforma nei giorni scorsi. Vini come il Vermentino, il Lambrusco o il Verdicchio – conclude Bessi – possono essere prodotti solo in un preciso territorio. Toglierli dalla lista dei vini protetti sarebbe uno schiaffo alle nostre aziende e una presa in giro per i consumatori”.