Bessi: “Maggiori risorse all’educazione alimentare nelle scuole”
RAVENNA WEB TV del 16-02-2016
Il Consiglio europeo ha recentemente raggiunto un accordo di massima sulla proposta di regolamentare la distribuzione di frutta e latte nelle scuole primarie, grazie ad una dotazione di 250 milioni di euro annui. Con tale accordo, l’Europa riconosce il ruolo strategico che deve avere l’educazione alimentare per i piu’ giovani e obbliga gli Stati Membri a destinare una quota del budget, riservato a programmi educativi, a progetti di educazione alimentare per la fascia dai 6 ai 10 anni. I consiglieri Pd in Regione hanno presentato una risoluzione a Giunta regionale e Governo per sottolineare l’importanza dell’educazione alimentare, quale strumento per la promozione di stili di vita sani. Gianni Bessi, primo firmatario per questa risoluzione legata all’educazione alimentare.
GIANNI BESSI: L’obiettivo dell’Unione Europea, che ha appena promosso un regolamento sull’educazione alimentare, è uno stanziamento di oltre 250 milioni di euro su questo importante capitolo che è l’educazione alimentare, il consumo consapevole degli alimenti e anche i nostri bambini, figli, figlie che frequentano la scuola primaria. Noi, come partito democratico e io come primo firmatario, ho promosso una risoluzione che vuole impegnare la Giunta regionale per una proposta al Governo italiano per aumentare questi fondi che sono destinati all’Italia da parte dell’Unione europea con ulteriori fondi a livello statale per promuovere nelle scuole primarie l’educazione alimentare, il consumo consapevole dei prodotti, la loro specificità, prodotto chiaramenti made in Italy, ma anche un’educazione che porti la consapevolezza ai nostri ragazzi, alle nostre famiglie del consumo alimentare, come e quando, consapevole, la lotta allo spreco degli alimenti e perchè chiaramente ci sono non solo la conoscenza e la capacità e la consapevolezza nell’alimentazione, ma anche prevenire tante forme di malattie croniche che una scorretta alimentazione porta, il primo è l’obesità con ripercussioni alle malattie cardiovascolari. Questo credo che sia importante promuoverlo nello scuole con progetti, con specialisti che vanno a spiegare ai nostri ragazzi queste cose, chiaramente in forma più didattica e a livello dei bambini dai 16 anni.