Intervento del Consigliere regionale Gianni Bessi (PD) nella seduta dell’Assemblea Legislativa dell’11 ottobre 2016

OGGETTO 3322

Risoluzione per impegnare la Giunta a porre in essere azioni affinché la legislazione in materia di concorrenza, le norme sulla concorrenza sleale, quelle antitrust e quelle sull’organizzazione della fase agricola e delle filiere agroalimentari siano aggiornate e pienamente applicate al fine di rafforzare i produttori proteggendo i consumatori tramite regole certe ed efficaci, adottando inoltre ulteriori iniziative di tutela e valorizzazione del settore. A firma dei Consiglieri: Bessi, Caliandro, Rainieri, Foti, Taruffi, Bignami, Zoffoli

(Discussione e approvazione)

Grazie, presidente.

Vorrei ringraziare innanzitutto la Presidenza e la Conferenza dei Capigruppo che hanno permesso di calendarizzare questa risoluzione nella seduta di oggi.

Ringrazio i colleghi, a partire dal Gruppo del PD e gli altri cofirmatari che con i loro interventi non solo hanno migliorato, ma credo abbiano completato il testo.

Le pratiche commerciali sleali sono un grave problema per molti settori dell’economia, in particolare per la filiera agroalimentare e soprattutto per la filiera agroalimentare italiana e quella della Regione Emilia-Romagna che vede il settore agroalimentare come una delle sue principali – passatemi il termine – infrastrutture nell’economia e nella società emiliano-romagnola.

Ormai quotidianamente si assiste al sequestro, da parte delle autorità, di beni alimentari che riportano impropriamente marchi di tutela del prodotto DOP, IGP, ingannano il consumatore e creano una distorsione del mercato a detrimento di quei produttori che operano nel pieno rispetto delle regole. Oltre a tali pratiche illecite, sanzionate nell’ordinamento nazionale, ve ne sono altre, quali i ritardi dei pagamenti, le modifiche unilaterali ai contratti, i trasferimenti dei costi di trasporto e tutto ciò che non garantisce relazioni trasparenti tra agricoltori, fornitori, piccole e medie imprese che sono difficili da tradurre in violazione dell’attuale legislazione in materia di concorrenza e rappresentano un problema serio per le imprese che operano lealmente nel mercato.

Quindi, la possibilità di migliorare lo scambio di informazioni tra le varie fasi della filiera, fissare regole di produzione e contratti tipo per migliorare la qualità e la sostenibilità delle produzioni e recepirle nella valorizzazione economica dei prodotti, costituiscono uno degli obiettivi più importanti che questi organismi possono perseguire per migliorare la programmazione produttiva e un’equa distribuzione del valore all’interno della catena alimentare, chiaramente con grosso vantaggio sia dei produttori, ma anche dei consumatori finali.

I prezzi, per esempio, all’interno della filiera alimentare dovrebbero rispecchiare meglio il valore aggiunto dei produttori primari e, di conseguenza, il processo di formazione del prezzo al dettaglio deve essere il più trasparente possibile.

 Solo una maggiore organizzazione della fase agricola, della filiera nel suo insieme, consente di portare avanti una serie di politiche di qualità, sostenibilità ambientale etica e sociale assicurando quel reddito alle aziende agricole, raggiungendo poi i consumatori in maniera efficace.

Nella Risoluzione ci sono una serie di impegni che noi chiediamo alla Giunta, in vari punti che do per letti, ma ne sottolineo uno perché credo sia importante, in questa sede, rimarcarlo.

Mi riferisco all’impegno da parte della Giunta di agire in tutte le sedi più opportune affinché la concorrenza crei le condizioni per un mercato maggiormente efficiente che consenta al consumatore di beneficiare di un’ampia gamma di prodotti di qualità a prezzi giusti, assicurando, nel contempo, che i produttori agricoli, grazie a un adeguato recupero di valore aggiunto, abbiano idonee prospettive produttive e siano incentivati a investire e ad innovare senza essere estromessi dal mercato da pratiche commerciali sleali.

Alla fine, tutte queste pratiche sleali danneggiano il produttore, il consumatore e la società, ma soprattutto il modello che noi cerchiamo di difendere.

BESSI: Mi scusi, qual è il secondo? Vedo l’emendamento Rainieri, ma non l’altro.

PRESIDENTE (Soncini): Entrambi gli emendamenti sono a firma dei consiglieri Rainieri, Bessi, Foti. Sono stati distribuiti.

BESSI: È stato diviso in due? Capisco.

PRESIDENTE (Soncini): Incide su punti diversi della risoluzione.

BESSI: Va bene. Scusate.

Intanto, come dichiarazione di voto del Gruppo PD, diamo il nostro assenso agli emendamenti presentati, voteremo favorevolmente sia gli emendamenti che la risoluzione.

Per quanto riguarda il passaggio della risoluzione relativamente alla Supply Chain Initiative (SCI), all’interno della risoluzione abbiamo evidenziato che non può essere sufficiente questo tipo di soluzione perché è minata da vari punti che ne limitano l’azione. Noi crediamo che occorra agire con forza in tutte le sedi più opportune perché siano promossi lo sviluppo e il coordinamento di una rete di autorità reciprocamente riconosciute a livello dell’Unione europea per contrastare le pratiche commerciali sleali.

Questo credo sia l’obiettivo, su cui occorre lavorare quotidianamente in tutte le sedi opportune per arrivare a quel tipo di risultato finale.

Ringrazio, infine, l’Assessorato per la collaborazione.

Grazie.

BESSI: Confermo.