Interventi su 2.360 chilometri nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini dopo i danni causati dal maltempo dei mesi scorsi

Un Piano straordinario da 5 milioni e 250mila euro per la manutenzione straordinaria delle strade della Romagna, deciso dalla Regione per dare una risposta concreta, sia nelle aree di pianura sia in quelle di montagna, di fronte ai notevoli danni alla rete viaria provinciale e a quella dei Comuni provocati in questi mesi dal prolungato maltempo. Un aiuto concreto che segue l’ascolto di sindaci e amministratori locali, che hanno dovuto sostenere sforzi economici ingenti per gestire la fase dell’emergenza, a cominciare dalla pulizia dei tratti stradali dalla neve per garantire l’accesso negli spazi urbani e nei centri abitati.

Il dettaglio degli investimenti in Romagna è stato presentato oggi a Cesenatico (Fc) dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, in un incontro a cui hanno partecipato Davide Drei, presidente della Provincia di Forlì-Cesena, Michele de Pascale, presidente della Provincia di Ravenna, Andrea Gnassi, presidente della Provincia di Rimini. Oltre al sindaco di Cesenatico, Matteo Gozzoli, al sindaco di Cesena e presidente dell’Unione Comuni Valle Savio, Paolo Lucchi. Con loro, gli esponenti delle Unioni dei Comuni del territorio romagnolo: i presidenti Marcello Fattori (Unione Comuni Valmarecchia), Riziero Santi (Unione Comuni Valconca), Giorgio Frassineti (Unione dei Comuni della Romagna forlivese) e Filippo Giovannini (Unione Rubicone mare); i componenti le Giunte dell’Unione Comuni Bassa Romagna, Paola Pula, e dell’Unione Comuni della Romagna Faentina, Davide Meluzzi.

“Nei territori è stato fatto uno sforzo straordinario per limitare al massimo i disagi dei cittadini e delle comunità locali- ha affermato il presidente Bonaccini– e noi, come avevamo promesso, non intendiamo certo lasciarli soli, intervenendo per risolvere un problema che ha un impatto immediato sulla vita quotidiana delle persone e sull’attività delle imprese. Insieme ai sindaci abbiamo deciso di agire subito con un Piano straordinario da oltre 5 milioni di euro per risistemare le strade e ripristinare la piena viabilità, un Piano importante che però non esaurisce la nostra azione. Oltre alla richiesta dello stato di emergenza nazionale, che abbiamo inviato al Governo nelle settimane scorse, stiamo mettendo a punto un Piano straordinario anche contro il dissesto del territorio, a partire dalle frane, perché è con la prevenzione- ha concluso- che possiamo e dobbiamo rispondere alla legittima domanda di sicurezza delle nostre comunità locali”.

“Apprezziamo il buon lavoro che la Regione e, da quest’anno anche il Governo, stanno realizzando su una questione fondamentale per la quotidianità di tutti che è la manutenzione delle strade- ha commentato Andrea Gnassi-. Con questo piano della Regione, insieme alle risorse già arrivate lo scorso anno e alla recente programmazione nazionale, le province riescono per la prima volta da anni a pianificare interventi triennali. È un lavoro di sistema in itinere che finalmente dà respiro ai singoli territori e, più in generale, alla Romagna che su turismo e servizi essenziali da tempo sta ragionando strategicamente in termini di area vasta”.

“A differenza dello Stato che, depauperando le province, le ha messe nella difficile condizione di non disporre delle risorse necessarie per provvedere adeguatamente alla manutenzione delle strade– ha dichiarato Michele de Pascale-, la Regione Emilia-Romagna, approvando questo piano di manutenzione straordinaria, dimostra di essere vicina ai territori, sostenendo uno sforzo importante per migliorare la condizione delle strade profondamente danneggiate dal maltempo degli ultimi mesi. Purtroppo, nonostante l’impegno massimo degli enti locali, siamo ancora molto lontani dalla risoluzione del problema, la condizione delle nostre strade resta grave e richiede trasferimenti considerevoli di risorse da parte dello Stato”.

“Esprimo soddisfazione per l’impegno della Regione a favore di un servizio essenziale e di primaria importanza per le comunità- ha sottolineato Davide Drei-. I finanziamenti regionali inseriti nel Piano straordinario consentiranno di fare fronte alle criticità delle nostre strade e di mettere in cantiere interventi di messa in sicurezza urgenti e non più procrastinabili. Oltre alle risorse regionali, la Provincia stessa contribuirà con fondi propri, destinati ad interventi di messa in sicurezza della rete stradale provinciale. L’auspicio è che, congiuntamente allo sforzo di enti locali e Regione, l’intervento sostanziale dello Stato consenta di fare fronte ad opere strutturali, sia sotto il profilo della prevenzione e della difesa del territorio, sia in chiave di promozione turistica”.

2,23 milioni per le strade provinciali

Per le strade provinciali della Romagna sono previsti interventi per un ammontare complessivo di 2 milioni e 230 mila, così suddivisi: 1.105.688 euro sui 209 chilometri della provincia di Forlì-Cesena; 863.480 euro per i 163 chilometri di quella di Ravenna; 256.917 euro per 49 chilometri di strade provinciali di quella di Rimini.

3,02 milioni per quelle comunali

Per gli interventi nelle strade comunali della Romagna vengono stanziati oltre 3 milioni di euro (3.020.054), così ripartiti: in provincia di Ravenna, 446.666 euro per i 367 chilometri di strade comunali della Romagna Faentina; nel riminese, 679.272 euro per 569 chilometri nei Comuni della Valmarecchia. In provincia di Forlì-Cesena, sono previsti fondi per 1.894.116 euro per 1.001 chilometri complessivi così suddivisi: 1.036.153 euro per 508 chilometri della rete viaria comunale nella Romagna Forlivese, 619.200 euro per 302 chilometri della Valle del Savio e 238.763 euro per 190 chilometri dell’area Rubicone e Mare. Stanziamenti previsti dal riparto approvato dalla Giunta regionale dei fondi per la manutenzione straordinaria di strade delle Unioni e Comuni di montagna, stanziati nell’ambito del Piano operativo del Fondo sviluppo e coesione infrastrutture 2014-2020. Si aggiungono alle risorse del Fondo regionale per la montagna per 23 fusioni o Unioni di Comuni montani, sempre per il territorio regionale.