La Regione Emilia Romagna continua a seguire con attenzione le problematiche dell’intero comparto portuale italiano. Nel mirino la contestazione che la Commissione Europea ha espresso nei confronti del nostro Paese, in merito alle imposte sui canoni di concessione e autorizzazione all’esercizio dell’attività portuale. Per la Commissione Europea tale attività dovrebbe essere sottoposta ad imposizione fiscale e, conseguentemente l’esenzione rappresenterebbe un indebito aiuto di Stato.

«Nei mesi scorsi ho interrogato la Giunta sul tema – spiega il consigliere Bessi –, che ha confermato come tale contestazione risulti immotivata e dannosa per i porti italiani, in quanto andrebbe ad incidere sui bilanci delle autorità del sistema portuale, sulla loro operatività e sulla capacità di investimento, ponendo così a rischio la competitività dei porti italiani rispetto ai principali porti europei e mediterranei. Le autorità portuali amministrano il demanio marittimo in nome e per conto dello Stato e l’eventuale tassazione di fatto si concluderebbe in una partita tra un ente statale e lo Stato stesso. Inoltre, alle autorità italiane è vietato per legge lo svolgimento di attività di impresa portuale, pertanto non possono concorrere in un mercato e non è da considerarsi beneficio la previsione di esenzione dalla tassa. Seppur il compito di dare risposta all’Unione Europea spetti al Ministero delle Infrastrutture, la nostra Regione solleciterà ad ogni livello la giusta attenzione nel sistema portuale italiano a partire da quello di Ravenna, infrastruttura strategica sia nel sistema regionale che nazionale».